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Spesso sono proprio a manifestare il desiderio di intraprendere questa avventura, in tal caso è sufficiente la scelta di una struttura seria che disponga di insegnanti validi e preparati in tal senso. La ricerca non è così facile ma nemmeno impossibile. Per trovare la scuola di musica adatta alle esigenze dei tuoi piccoli è sufficiente fare una ricerca in rete e mediante il sito o una visita personale cercare di individuare l’indirizzo musicale al quale la scuola si affaccia.
Non tutte le scuole di musica sono uguali anche se potrebbe sembrare così, per capire quale sia la scuola più adatta conviene capire a quale genere musicale sia più incline il futuro chitarrista. Proviamo quindi a fare un ragionamento suddividendo lo studio della chitarra per generi:
Sebbene sarebbe auspicabile l’approfondimento di tutti i generi, è altrettanto vero che un bambino, nella maggioranza dei casi non ne conosce alcuno, tanto meno ne è interessato. Egli, piuttosto, cerca auspica di poter eseguire quanto prima la sua canzone preferita o una composizione decisa insieme al docente di comune accordo per poter condividere con parenti ed amici le piccole gioie dei suoi progressi.
L’approccio iniziale allo studio della chitarra quindi dovrebbe avere come obbiettivo dell’insegnante lo stimolo e la motivazione indipendentemente dalle aspettative oggettive dei genitori o della scuola. Certo, per poter suonare un brano è necessario conoscere il più possibile le svariate tecniche esecutive esistenti, ma non necessariamente tutte e alla perfezione.
In tal senso diventa auspicabile avviare l’allievo allo studio della chitarra procedendo a piccoli passi che da un lato richiedano il suo impegno allo studio e dall’altro offrano opportunità di piccoli successi, pianificando facili obbiettivi facilmente raggiungibili e nel minor tempo possibile.
A mio avviso, la scelta non deve necessariamente ricadere su ciò che il genitore si aspetta, bensì su ciò che il bambino ama di più; Insegnare la musica classica ad un bimbo che ama rock potrebbe sembrare una scelta intelligente per altro caldamente consigliata dagli accademici, ma tale scelta non fa i conti con “l’oste” ovvero vostro figlio.
Se a Paolino piace suonare la chitarra Rock, sognerà di andare con papà e mamma nel più vicino negozio di strumenti musicali ed acquistare una bella chitarra rossa fiammante corredata di amplificatore “spaccaorecchi”. In seconda battuta si aspetterà di andare a lezione da un insegnante che possibilmente indossi la T. Shirt con il nome della sua band preferita.
Immaginate di portarlo in un istituto accademico situato in edificio di stile neoclassico con un docente in giacca e cravatta che gli mette in mano una chitarra classica dicendogli:
“Per diventare un grande chitarrista rock è necessario che tu impari a suonare prima la musica classica”.
“Cosa ci sarebbe di male?” (Penserete voi)
“Nulla” (rispondo io) se non si prendono in considerazione le vere aspirazioni di vostro figlio.
A questo punto vi pongo una domanda alla quale potrete rispondere scegliendo tra le due opzioni che vi offro:
Cosa vi aspettate dal vostro piccolo neo chitarrista?
Se la risposta che avete dato è la prima, vi consiglio caldamente di iscriverlo in una scuola che lo prepari bene all’esame di ammissione al conservatorio e di fermarvi qui nella lettura di questo articolo. Nell’altro caso o nel dubbio invece vi consiglio di continuare a leggere questo articolo.
Ora che avete deciso la filosofia più adatta alle vostre esigenze potrete porvi qualche domanda come:
I benefici che si possono ottenere dallo studio della chitarra sono davvero tanti:
Dal sesto anno di età generalmente il bambino può iniziare agevolmente lo studio della chitarra, ma non necessariamente, nella nostra esperienza di formatori non smettiamo mai di stupirci. Si rivela comunque necessario che le loro mani siano dotate di muscolatura sufficientemente tonica allo scopo di riuscire a pressare le corde sui tasti. A tale scopo esistono in commercio strumenti concepiti e costruiti in modo tale da agevolare i bambini che si trovano alle prime armi.
Esistono infatti 3 tipi di chitarra adatti ai vari generi musicali:
e poi esistono le varie dimensioni espresse in frazioni:
Più che di benefici in merito alle lezioni di chitarra, potremmo parlare in relazione allo studio e l’approfondimento della musica in genere. Glenn Schnellenberg ha dimostrato che i bambini che vanno a lezione di musica presentano una crescita superiore del Q.I. rispetto alle altre attività extrascolastiche, che comunque danno un buon contributo allo sviluppo dell’intelligenza.
La musica influisce sul battito cardiaco e questo fenomeno accade a tutte le età.
Regola la respirazione aumentando di conseguenza i valori di O2 presente nelle molteplici zone corporee, regola la pressione del sangue ed il livello di alcuni ormoni, con particolare efficacia nei riguardi del cortisolo (ormone dello stress), e le endorfine.
L’approfondimento della musica, partendo dal semplice ascolto fino ad arrivare all’esecuzione attiva genera benefici sulla memoria e l’apprendimento, in quanto favorisce la concentrazione e migliora la produttività (Jausovec et al., 2006).
Secondo Alfred Tomatis la musica aiuta l’individuo mentre si cimenta in attività cerebrali complesse come lo studio, i calcoli della matematici e perfino durante i giochi strategici come ad esempio il gioco degli scacchi, ed altri.
La musica inoltre consente di esprimersi più chiaramente, migliora la percezione spazio-temporale, e aiuta il mantenimento dello stato di equilibrio psico fisco. Per Schnellenberg, il presunto “effetto Mozart” si potrebbe associare ad un fenomeno in realtà molto più generico che l’approfondimento della musica comporta, attraverso il quale si acquisisce l’abilita di mantenere uno stato di rilassamento globale con conseguente miglioramento dell’umore. A condizione, però, che la musica sia quella preferita.
Per poter godere dei benefici che lo studio della chitarra è in grado di offrire è necessario che il vostro piccolo possa frequentare dei corsi di chitarra. A tal proposito, vista l’importanza di tale scelta, si consiglia ai genitori di prendere informazioni in tal senso. Le opportunità sono davvero tante ma noi cerchiamo di racchiuderle in una lista che comprenda quelle più comuni:
Lo studio del solfeggio per la chitarra:
Una buona conoscenza del solfeggio nello studio della chitarra richiede molto impegno, ma d’altro canto offre agli allievi una maggiore consapevolezza e immediatezza nell’affrontare l’esecuzione di arrangiamenti articolati e complessi, inoltre si rivela indispensabile per l’improvvisazione, e la composizione.
Generalmente la curva dell’attenzione inizia la sua discesa raggiunti 30’ di lavoro. Considerando qualche minuto di ambientazione all’inizio e qualche altro minuto per la conclusione di un argomento possiamo dire che 45 minuti di lezione possano rappresentare un ottimo compromesso, fermo restando ce in molti casi in cui è necessario preparare un concerto o approfondire argomenti molto articolati si consigliano i 60’.